Un po' di vecchio hardware Olivetti!

Recentemente, in occasione dello sgombero della cantina di un negozio dove un tempo si trovava un centro di assistenza tecnica per macchine d'ufficio, ho acquisito una discreta quantità di vecchio materiale Olivetti: in particolare schede e altre parti elettroniche. Purtroppo nessuna macchina completa, ma quello che ho recuperato è comunque interessante.

Questa è la logica completa ("pacco logico" in gergo Olivetti), compresa la memoria di ritardo a magnetostrizione, di una calcolatrice Logos 328. E' ben conservata (a parte un po' di ruggine ed un colpo ricevuto dal contenitore della memoria, in alto a destra) ed è datata Agosto 1968. La Logos 328 è stata la prima calcolatrice elettronica da tavolo prodotta da Olivetti. Si tratta di una delle diverse macchine -sia calcolatrici che veri e propri computer- derivate dalla famosa Programma 101 o "Perottina" dal nome del progettista, Pier Giorgio Perotto, considerata da molti il primo autentico personal computer della storia. L'espressione "calcolatrice da tavolo" va intesa tenendo presente l'epoca di produzione, dal momento che la macchina pesa più di 30 Kg. Concettualmente è molto simile alla Programma 101: ad esempio, il progetto logico delle due macchine così come le rispettive parti elettroniche sono sostanzialmente identiche, tanto che la Logos 328 viene considerata come una "Programma 101 senza programma". Proprio a causa di questo aspetto non ebbe un grande successo commerciale, in quanto il progetto della macchina -corrispondendo in massima parte a quello di un vero e proprio calcolatore programmabile anziché a quello, più semplice, di una macchina calcolatrice- era significativamente costoso. In questa foto si vede che l'elettronica è suddivisa in 6 schede di vetronite sulle quali sono saldati moduli RTL a transistor discreti, montati con una tecnica nota come "tinker toy" o, meno propriamente, "cordwood". Qui è visibile in dettaglio una delle schede di una Programma 101.

Dettaglio di una scheda e dei moduli. SI può notare che ciascuno è identificato da una sigla (es. M04, N40...). Il circuito stampato ha due "livelli", uno per ciascun lato della scheda. I moduli possono contenere fino a 3 transistor oltre a diodi al Silicio e componenti passivi.

Vedi: http://www.museotecnologicamente.it/logos-328-1968/; http://www.storiaolivetti.it/template.asp?idOrd=1&idPercorso=572

Memoria a linea di ritardo della Programma 101, simile a quella della Logos 328: http://www.silab.it/frox/p101/delay.html

Questa è la scheda elettronica di una calcolatrice Olivetti Logos 270. L'esemplare è del 1970. L'importanza storica della Logos 270 è data dal fatto che questa macchina è stata la prima calcolatrice Olivetti a fare uso di circuiti integrati, precisamente logiche RTL a bassa densità fabbricate da Texas Instruments e Fairchild. Essa ha segnato il definitivo passaggio della casa di Ivrea dalle calcolatrici meccaniche a quelle elettroniche ed ha avuto, rispetto alla poco fortunata Logos 328, un successo commerciale sicuramente maggiore. La memoria di lavoro è ancora del tipo a linea di ritardo (lunghezza 2,5 m, capacità 400 impulsi con clock a 500 kHz e ritardo di 800 ns, corrispondenti ad una capacità di 100 cifre in codifica BCD) dal momento che all'epoca le memorie a semiconduttori risultavano troppo costose per essere utilizzate in un progetto di questo tipo. L'unità di stampa è la stessa della Programma 101 e della Logos 328.

Vedi: http://www.johnwolff.id.au/calculators/Tech/Logos240/Logos240.htm (descrive in dettaglio una calcolatrice Logos 240, sotto molti aspetti simile al modello 270). 

Vedi: http://www.museotecnologicamente.it/olivetti-logos-270-1970/; http://www.storiaolivetti.it/template.asp?idOrd=2&idPercorso=572

Vedi: https://www.sba.unipi.it/sites/default/files/img716.pdf.

Dettaglio della memoria a linea di ritardo di una Logos 250: http://computarium.lcd.lu/photos/albums/OLIVETTI_LOGOS_250/album/slides/DelayLineInternal_800text.html

Qui si vede la scheda elettronica di una calcolatrice Olivetti Logos 370 (1970), versione migliorata della Logos 270. La logica delle due macchine è pressoché identica, basata anche in questo caso su integrati RTL a bassa densità e su una linea di ritardo a magnetostrizione (che veniva fissata con le tre boccole filettate visibili nella fotografia).

Nel 1971 l'Olivetti introduce il successore diretto della Programma 101, ovvero il calcolatore da tavolo P602. Si tratta di una macchina che condivide le caratteristiche di base della Programma 101, espandendole e migliorandole soprattutto dal punto di vista del linguaggio di programmazione e delle capacità di memorizzazione e di calcolo. La logica della P602, riprodotta nella foto, è realizzata interamente a circuiti integrati, mentre la memoria è ancora a linea di ritardo ed in questa foto si troverebbe nella parte alta del blocco logico (qui è mancante ma in un'altra foto di questo sito è possibile vederne un esemplare). Della P602 venne commercializzata nel 1972 una versione speciale, denominata P603, con funzioni di macchina fatturatrice elettronica destinata a sostituire le meccanografiche della famiglia Olivetti Mercator. Il blocco logico qui riprodotto è del Marzo 1972.

Vedi: http://www.storiaolivetti.it/percorso.asp?idPercorso=570; http://vintagescan.blogspot.it/2014/05/olivetti-p602-1973.html

Vedi: http://photonicsguy.ca/vintage/delaylinememory (dettaglio della memoria a linea di ritardo).

Anche: http://www.philipsradios.nl/forum/index.php?mode=thread&id=23563 (molto interessante!)

Vedi: http://www.computerhistory.it/index.php?option=com_phocagallery&view=category&id=14:p602&Itemid=122 (galleria di immagini di una P602).

Anche: http://www.calcuseum.com/SCRAPBOOK/BONUS/31260/1.htm; https://www.eevblog.com/forum/chat/olivetti-p602-service-manual-needed/

La fotografia mostra il blocco logico completo di un calcolatore da tavolo Olivetti P6060 (presentato nel 1975, questo esemplare è del 1976). Il P6060 rappresenta il primo computer Olivetti realizzato interamente con circuiti integrati, impiegati in questo caso anche nelle memorie RAM e ROM. La CPU vera e propria è formata da due schede interconnesse (collocate in questa foto nella parte inferiore del blocco) denominate "PUCE 1" e "PUCE 2". Il P6060, presentato nel 1975 alla Fiera di Hannover, era un sistema integrato, nel senso che integrava in sè tutti i principali dispositivi di I/O (tastiera, display, stampante e memoria di massa a floppy disk da 8 pollici). Pensato principalmente per applicazioni scientifiche ed ingegneristiche ma molto utilizzato anche in ambito gestionale, veniva programmato in un dialetto BASIC strettamente integrato col sistema operativo della macchina e dotato di alcune funzioni avanzate quali la possibilità di gestire file sequenziali indicizzati. La logica del P6060 è stata "trasportata" con poche modifiche nel successore P6066 (1981) e nei terminali intelligenti della famiglia Olivetti TC-800 (vedi: http://www.storiaolivetti.it/percorso.asp?idPercorso=615). Il "pacco logico" del P6060 contiene, oltre alle due schede della CPU, le memorie ROM e RAM (quest'ultima basata su integrati Mostek MK4096), il controller del disco floppy, anch'esso suddiviso in due schede, la logica di interfaccia ed, opzionalmente, la scheda di controllo del monitor esterno. Ricordiamo che il disco floppy è stato inventato nel 1967 dalla IBM come sistema semplice ed economico per caricare il microcodice nei mainframe System/370; il P6060 è stato il primo personal computer al mondo a fare uso di questo tipo di memoria di massa (un floppy da 8'' del P6060 poteva contenere circa 235 KB di dati).

Vedi: http://www.museoscienza.org/dipartimenti/catalogo_collezioni/scheda_oggetto.asp?idk_in=ST140-00071&arg=carro.

Vedi: http://www.old-computers.com/Museum/computer.asp?c=407&st=1; http://www.museotecnologicamente.it/olivetti-p6060-1976/.

Anche: http://museo.dagomari.prato.it/singolo.php?cod=123; http://www.calcuseum.com/SCRAPBOOK/BONUS/33901/1.htm.

Vista interna di una perforatrice/stampatrice Olivetti T2B-PR, circa 1965, appartenente alla famiglia di telescriventi T2. Ho recuperato questa macchina, in perfette condizioni nonostante l'età,  in un mercatino dell'usato (antiquariato mi sembra una parola grossa...) a Cividale del Friuli. Me l'ha venduta un signore che non riusciva a capire come potesse funzionare una "macchina per scrivere" senza tastiera e senza foglio di carta!

Vedi: http://teleprinter.net/download/Olivetti%20T2/1964-N1050-T2BPN-PR-Tavole.pdf

Vedi: http://www.storiaolivetti.it/percorso.asp?idPercorso=597

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